Ricerche in corso
Gottfried Semper (1803-79) è da annoverare tra i più autorevoli architetti dell’Ottocento. A tutt’oggi, i suoi numerosi scritti teorici non solo continuano a suscitare interesse per la storia dell'arte e dell'architettura, ma costituiscono anche una solida fonte di ispirazione per la pratica architettonica.
Al centro del progetto editoriale vi è l’opera principale di Semper “Lo stile nelle arti tecniche e tettoniche; o estetica pratica” (1860/63). I due volumi rimangono tuttora interessanti per il loro approccio alla comprensione dell’architettura come prodotto di pratiche culturali. L’ampia portata degli interessi di Semper coinvolge ricerche che vanno ben oltre i canonici confini della storia dell’arte e dell’architettura per arrivare ai domini di altre discipline, come la storia culturale e la linguistica, la teoria dell’evoluzione e l’etnologia.
Il progetto – nato dalla collaborazione tra l’ETH di Zurigo e l'Università della Svizzera italiana di Mendrisio – propone un'edizione critica e commentata in formato digitale delle varie versioni pubblicate di "Style" e dei relativi manoscritti. Per la prima volta, l'ampio corpus testuale e iconografico viene reso disponibile nella sua interezza in una forma scientificamente verificabile. Le bozze e le varie stesure (reperibili per lo più presso l'Archivio gta, ETH di Zurigo) sono state trascritte criticamente ed editate seguendo un approccio comparativo con le edizioni stampate.
Data l'estensione e la complessità del materiale, il progetto editoriale è organizzato secondo una struttura modulare in tre fasi. Le prime due fasi (2017-24) vedranno la redazione critica e commentata delle fonti relative ai due volumi pubblicati di cui si compone “Style” e al suo immediato precursore, l’inedita "Teoria delle forme d'arte" (Kunstformenlehre) di Semper; in una terza fase (2025-28) sarà editato il materiale relativo al terzo volume di "Style" concepito da Semper, ma mai pubblicato: si tratta di manoscritti fondamentali per la sua "Architettura comparata" (Vergleichende Baulehre), la sua ultima lezione pubblica zurighese "Degli stili architettonici" (Ueber Baustyle, 1869) e una selezione di lezioni tenute all’ETH di Zurigo, che sono pervenuti a noi sulla base degli appunti trasmessi dai suoi studenti.
La vastità del materiale da editare richiede una presentazione digitale innovativa ad accesso aperto. Un apparato critico commentato collega l'edizione ai materiali e database esterni, rendendo accessibile il contesto scientifico e culturale di Semper. I molteplici strati testuali sono presentati in modo semplice, affinché l'universo concettuale di Semper possa essere sperimentato sia dagli specialisti sia dagli interessati. I legami e i processi di ricerca, impossibili a un livello così elevato nelle edizioni digitali convenzionali, sono resi ottenibili grazie al database a grafo appositamente adattato (Neo4j). In questa prospettiva, l’Edizione Semper è attualmente uno dei progetti più innovativi nel campo dell’editing digitale in particolare e delle digital humanities in generale.
Gottfried Semper: Style
Critical and Commented Edition
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Responsabili
- Prof. Dr. Philip Ursprung (ETH)
- Prof. Dr. Sonja Hildebrand (USI)
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Project leader
- PD Dr. Michael Gnehm (USI, ETH)
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Co-project leader
- Dr. Elena Chestnova (USI)
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Collaboratori scientifici
- PD Dr. Felix Christen (USI)
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Dr. Dieter Weidmann (USI)
Raphael Germann (USI)
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Studenti assistenti
- Franziska Beer (ETH)
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Durata
- 96 mesi
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Inizio
- Gennaio 2017
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Enti finanziatori
- FNS, Divisione 1
- Links
Im Jahr 2014 ist in der Staatlichen Kunsthalle Karlsruhe eine spektakuläre Neubestimmung gelungen: Zwei Alben mit insgesamt 297 Zeichnungen können seither dem römischen Künstler, Architekten, Theoretiker, Antiquar und Antikenhändler Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) und seiner Werkstatt zugeordnet werden; bis dahin galten sie als Werke des Karlsruher Architekten Friedrich Weinbrenner (1766-1826). Zahlenmäßig handelt es sich bei dem Fund um die größte zusammenhängende Gruppe von Zeichnungen Piranesis und seines näheren Umfelds. Diese Entdeckung eröffnet die Chance auf eine umfassende Neubewertung des künstlerischen Werkes von Piranesi, das im Fokus des beantragten Projektes steht: Der Fund umfasst die gesamte typologische Breite im zeichnerischen Werk Piranesis - von den frühen capricci bis zu den archäologischen Darstellungen des Spätwerks. Höchst bedeutsam sind die zahlreichen Skizzen, die vor Ort entstandenen Zeichnungen nach der Antike, Abklatsche und anderen Typen von Zeichnungen, die nur höchst selten in Piranesis bisher bekanntem Oeuvre begegnen. Sie liegen hier in großer materialtechnischer Vielfalt vor. Die Zeichnungen weisen außerdem verschiedene Spuren früherer Benutzung und Montierung auf, die vollkommen erhalten sind und die Einblicke in Piranesis Werkstattpraxis erlauben. Teilweise können diese Spuren auf die Benutzung der Blätter als Unterrichtsmaterial in der Karlsruher Bauschule zurückgeführt werden, der Weinbrenner von 1800 bis 1825 vorstand. Er war es vermutlich auch, der die Zeichnungen am Ende seines Romaufenthaltes (1792-1797) in der Werkstatt Piranesis erwarb, sie mit nach Karlsruhe brachte und sie in die heutigen Alben montieren ließ. Die Breite des Bestands reicht geographisch weit über Karlsruhe hinaus: Gegendrucke und Kopien von Karlsruher Blättern befinden sich in den Nachlässen von Architekten des 18. und 19. Jahrhunderts, die heute in internationalen Sammlungen bewahrt werden (London, New York, Besançon, Dessau). Sie bezeugen die große internationale Verbreitung und den Einfluss von Piranesis Zeichnungen, der jetzt neu zu bewerten ist. Das interdisziplinäre Forschungsprojekt, an dem Kunsthistoriker und Restauratoren beteiligt sind, wird die komplexen Zusammenhänge offenlegen, in denen die Karlsruher Zeichnungen entstanden sind. Schlüsselfragen betreffen die Autorschaft Piranesis bzw. der Mitarbeiter seiner Werkstatt, Typus, Funktion und Technik der Zeichnungen, die Werkstattpraxis sowie die Benutzungsspuren und die Konservierung; darüber hinaus wird nach Piranesis Bedeutung für die zeitgenössische römische Graphik- und Buchproduktion gefragt, auch im Hinblick auf ihre weiträumige Verbreitung. Das methodisch innovative Forschungsprojekt wird erstmals die Karlsruher Alben in Piranesis Werk einbetten und deren Bedeutung für die europäische Kunstgeschichte sichtbar machen.
Giovanni Battista Piranesi and his Workshop: Two newly identified Albums at Karlsruhe
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Responsabile
- Prof. Dr. Christoph Frank
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Collaboratore
- Bénédicte Maronnie
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Durata
- 24 mesi
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Inizio
- Gennaio 2018
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Enti finanziatori
- FNS, Divisione 1
- Links
Il progetto ha come obiettivo la redazione di un catalogo in 7 volumi delle circa 120 chiese medievali romane rimaste o tramandate dalle fonti, portando così a conclusione il Corpus Cosmatorum II: Die Kirchen der Stadt Rom im Mittelalter (1050-1300) (cfr. progetto FNS 101212_124424), intrapreso nel 2002 sotto la direzione del Prof. Peter Cornelius Claussen dell’Università di Zurigo. La maggioranza di queste chiese ha dovuto cedere il posto ai rinnovamenti barocchi o ha perduto i suoi originari arredi liturgici. Lo studio dei frammenti superstiti, nonché delle fonti testuali e figurative, consente tuttavia di ricomporre un’immagine ricca e variegata della peculiare arte romana, nota con la definizione di “cosmatesca”. Ogni edificio nelle dinamiche tra le fazioni occupa una posizione specifica di autorappresentazione della curia, dell’aristocrazia, del Comune o degli ordini che dipendeva da segni forti e da evidenti distinzioni. Riflettendo anche la fortuna critica e la storia dei restauri, queste “biografie” delle chiese di Roma costituiscono un elemento della nostra presente storia delle idee.
In questa fase del progetto sono previsti il completamento e la pubblicazione del sesto volume, iniziato nel 2018 e dedicato alle due celeberrime basiliche apostoliche di S. Paolo fuori le mura e S. Pietro in Vaticano (progetto 10FI13_170405) nonché l’avvio delle ricerche per il settimo volume. Questo, destinato ad essere il volume conclusivo del Corpus, includerà una quarantina di chiese, a partire dalla P, con S. Pancrazio, fino fine dell’alfabeto. I monumenti in esso affrontati comprenderanno importanti edifici medievali, come la basilica di S. Prassede, il complesso dei SS. Quattro Coronati, le chiese di S. Saba, S. Sebastiano fuori le mura, S. Stefano rotondo, SS. Vincenzo e Anastasio e, naturalmente, la cappella papale situata nel Palazzo lateranense, meglio nota come Sancta Sanctorum, ovvero uno degli ambienti del tardo XIII secolo che ha meglio conservato tutto lo splendore e la magnificenza delle decorazioni marmoree, musive e pittoriche. È, inoltre, probabile che le indagini sulle chiese meno conosciute condurranno a inattese scoperte e contribuiranno a portare in luce opere ancora ignote o non sufficientemente considerate, grazie all’attento studio delle fonti scritte e agli accurati sopralluoghi.
Le Chiese di Roma nel Medioevo (1050-1300)
Corpus Cosmatorum II, vol. 6: San Paolo fuori le mura e San Pietro in Vaticano; vol. 7: P–Z (S. Pancrazio – S. Zenone)
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Responsabile
- Prof. Dr. Daniela Mondini
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Co-Responsabile
- Prof. Dr. Carola Jäggi, Universität Zürich
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Collaboratori
- Dr. Almuth Klein (USI)
- Giorgia Pollio-Rossi (USI)
- Angela Yorck von Wartenburg (UZH)
- Dr. Biancamaria Hermanin de Reichenfeld (UZH)
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Collaboratori esterni
- Prof. Dr. emer Sible de Blaauw (Radboud University Nijmegen)
- Prof. Nicola Camerlenghi (Dartmouth College)
- Prof. Dr. emer. Peter Cornelius Claussen (UZH)
- Dr. Michael Schmitz (Bibliotheca Hertziana)
- Darko Senekovic (Zurigo)
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Durata
- 48 mesi
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Inizio
- Aprile 2021
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Enti finanziatori
- FNS, Divisione 1
- Links
L'eredità dello storico André Corboz (1928-2012) copre cinque anni. Legato alle scuole di architettura sin dalla fine degli anni Sessanta, Corboz si è affermato come storico dell'architettura e dell'urbanismo, insegnando dapprima all'Université di Montréal (1967-1980), poi come professore ordinario di storia dell'urbanistica, all'ETH di Zurigo (1980-1993). Per ragioni da ricercare nelle idiosincrasie della sua persona e del suo intelletto, come storico dell'arte autodidatta è ancora prossoché sconosciuto, nonostante il considerevole impatto esercitato dai suoi scritti in tale campo. Questa è la premessa di un progetto che intende offrire uno sguardo complessivo dell'universo intellettuale di un accademico singolare come Corboz, discutendo gli elementi chiave del suo approccio innovativo e transdisciplinare, che costituiscono una vera risorsa per l'odierna teoria e pratica architettonica e urbanistica.
Il progetto consta di due sottoprogetti strettamente correlati tra loro: una esposizione al Teatro dell'architettura (4 novembre 2022 - 5 febbraio 2023) e un sito web, in cui i contenuti della mostra saranno presentati in modo permanente e duraturo in una forma sistematica e organizzata. Il sito web offrirà inoltre un accesso strutturato al Fondo Corboz, uno dei fondi librari più importanti della Biblioteca dell'Accademia di architettura (25.000 volumi unitamente a un notevole archivio). Allo scopo di rivelare informazioni utili sul peculiare metodo attraverso cui Corboz produce conoscenza, il sito sarà concepito in modo da garantire una futura espansione dei contenuti.
L'ampiezza delle sue riflessioni colloca indiscutibilmente la prospettiva critica di Corboz nel paesaggio urbano postmoderno. La natura aperta e transdisciplinare delle sue ricerche rappresenta un potenziale per questo progetto. Pertanto la mostra affronterà il vasto contesto che ha dato forma al suo pensiero, nonché i cambiamenti culturali ai quali ha a sua volta reagito. A tale riguardo, un banco di prova è dato dal territorio urbanizzato, le cui mutazioni hanno fornito il punto di partenza delle posizioni critiche formulate da Corboz. In veste di storico ha allo stesso modo contribuito a fornire una interpretazione critica delle istituzioni e dei saperi inerenti alla pianificazione. In tale luce, l'esposizione si configurerà come uno spazio volto allo scambio di idee sul territorio contemporaneo e sulla sua gestione.
Il Territorio come palinsesto: l'eredità di André Corboz
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Responsabile
- Prof. Dr. Sonja Hildebrand
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Project leader
- Dr. André Bideau
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Collaboratori scientifici
- Dr. Anna Bernardi
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MSc. arch. Frida Grahn
MSc. arch. Lucia Pennati
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Project partner
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Dr. Elena Cogato Lanza (EPFL)
Dr. Elisabetta Zonca (USI)
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Dr. Elena Cogato Lanza (EPFL)
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Durata
- 30 mesi
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Inizio
- Settembre 2020
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Enti finanziatori
- Cattedra Borromini (USI)
- Ernst Göhner Stiftung
- Ulteriori finanziamenti di terzi